venerdì 5 febbraio 2010

La geometria del tempo - profondo inverno 2010

Lieve, di nero esplode l’inverno ingoierà anche noi
Come puntare in alto e poi ammettere di aver perduto
Lieve, profeti disarmati, stretti in libera sorte
satelliti in rovina, come padri, dal cielo in veglia su di noi.

Lieve di bianco cade la neve ed io non tremo più

lieve, un giorno o un secolo, ma dove sono i miei vent’anni
La geometria del tempo e noi sognando un punto di inversione.

Ma un giorno che non sai,
in un silenzio all’improvviso
tu ti ricorderai, di una vigilia di Natale
e lontano nel tempo che ormai è perduto
vedrai che non è niente, dimentica chè non è niente, dimentica…

Nell’opera di Liebscher - “La geometria del tempo” - la teoria della relatività e la geometria elementare, scienze apparentemente lontane, trovano per la prima volta un plausibile punto di contatto.
Nell’osservare l’evoluzione del moto rispetto al tempo c’è da restare stupefatti : la teoria della relatività diventa geometria, e la geometria trova fenomeni corrispondenti nella fisica.
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